SERIE D – DERBY. LA PRESENTAZIONE DELLA SFIDA CONTRO LA VIRTUS BOLZANO

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Sette giornate da giocare e il Levico Terme, reduce da tre sconfitte consecutive, è alle strette: nel derby contro la Virtus Bolzano dovrà dare tutto per invertire la tendenza, agganciare le squadre che lo precedono ed evitare uno degli ultimi due posti in classifica che a fine stagione gli costerebbero il ritorno, dopo due anni, in Eccellenza. Ma non sarà facile contro una squadra tranquilla, forte di giocatori di estro e qualità, che può giocare “leggera”, e con una motivazione in più: da matricola, fare uno sgarbo ai “cugini” mettendoli nei guai.

LA SITUAZIONE

Gialloblù con l’acqua alla gola, bolzanini con l’unica meta che rimane il piazzamento nelle prime cinque (sarebbe il miglior risultato di sempre per i bolzanini) dopo aver ceduto il primato in classifica prima del giro di boa e aver, da allora, scalato “a gambero” le piazze dell’alta classifica. Per entrambe le compagini l’obiettivo è partecipare alla post season, centrando rispettivamente i play-out  salvezza e i  play-off  per giocarsi un solo teorico e poco realistico viaggio in Serie C. Il primo è vitale, il secondo molto meno. Per questo il Levico dovrà cercare di centrare il primo storico risultato positivo sul campo della Virtus interrompendo un periodaccio segnato da infortuni, squalifiche e direzioni di gara alquanto negative. Dopo la sconfitta maturata domenica in inferiorità numerica ed oltre il 90’ per mano del Campodarsego, la squadra di Mede Graziani è penultima in classifica, a pari punti con il Villafranca che però è in vantaggio negli scontri diretti e ha una partita da recuperare, anche se quello di Chioggia per i veronesi resta un match proibitivo. Due punti sotto il fanalino di coda Montebelluna, due sopra il Portogruaro; già molto lontani Torviscosa (a + 6) e soprattutto Montecchio (il migliore oggi nella griglia play-out) che, dopo l’inatteso successo nell’anticipo ad Este, precede i gialloblù di 9 punti, sufficienti per evitare ai vicentini, a fine stagione, l’eventuale spareggio con i terzultimi.

La Virtus non ha questo tipo di patemi: dopo una stagione da matricola terribile, con il primato in classifica raggiunto a fine novembre vincendo a Chioggia e mantenuto per oltre un mese, da metà dicembre ha “frenato” facendo registrare un filotto di sei pareggi che l’hanno allontanata dalla vetta. Nelle ultime sei gare 3 sconfitte: la prima, 0-2, a domicilio con il Mestre, l’ultima, netta (3-0), ma con tante assenze, domenica a San Martino di Lupari; poi un pareggio interno da “over” (3-3 con l’Este), ma anche i prestigiosi successi a Caldiero (1-2) e con la capolista Legnago, bastonata 2-0 lo scorso 5 marzo. Squalifiche importanti in entrambe le squadre: Leonardo Raggio e Leonardo Moraschi, pilastri di difesa e attacco per i nostri; il marocchino Yassine Bounou(uno dei sei stranieri nelle fila altoatesine) e Davide Cremonini per la squadra di Alfredo Sebastiani che dovrà fare a meno del 50 per cento del centrocampo titolare. Spietato il confronto dei numeri a favore della Virtus: il doppio di vittorie (10 a 5), meno della metà delle sconfitte (6 contro 13), quasi il doppio dei punti (41 a 24) e circa il triplo delle reti segnate (43 contro 15). Ma il derby inizia sullo 0-0, bisogna giocarlo e qualche volta riserva sorprese.

L’AVVERSARIO

Qualche prestazione altalenante e risultati contrastanti hanno “limato” recentemente la classifica della Virtus Bolzano, ma anche rilanciato le ambizioni biancoverdi: dopo la sconfitta in casa con il Mestre (allora in zona play-out) è arrivata, ad un mese di distanza, la vittoria con il Legnago, primo della classe. Questione di motivazioni? Nel derby ci saranno senza dubbio, inutile sperare il contrario.

Chi mancherà invece a Sebastiani sarà mezzo centrocampo e forse non solo. In tribuna al “Righi” due centrocampisti fondamentali, entrambi squalificati: Bounou e Cremonini, che con oltre 2300 minuti giocati è il più “fedele” tra i bolzanini. Al tecnico de L’Aquila, coetaneo di Mede Graziani (che è più “vecchio di 151 giorni e compirà 58 anni mercoledì prossimo), comunque le opzioni per le sostituzioni non mancano: inamovibileArnaldo Kaptina 30 anni da Tirana, rientrato dopo un turno di squalifica, perfettamente inserito nelle trame di gioco biancoverdi l’ex Cartigliano e Campodarsergo Luka Simic, potrebbe essere utilizzabile anche il 31enne veneziano, arrivato dal Mestre l’anno scorso, Emanuele Busetto, anch’egli però alle prese con qualche acciacco. A chiudere il “rombo” mediano il 24enne cubano Gabriel Osorio Otero (già ai mondiali Under 20 con la Nazionale in Francia), 17 reti la passata stagione in Eccellenza, già a quota 7 quest’anno ma non in lista domenica scorsa. In attacco, sicuro il 36enne albanese Elis Kaptina che punta alle cento reti in maglia Virtus (tra quelle segnate anche la decisiva a Levico), in forse il 22enne nigeriano David Okoli, “scuola” Lanerossi Vicenza, ex Porto Tolle, a segno sei volte in campionato ma assente da due giornate, probabile il giovane Manuel Nicotera Langebner, un classe 2004 cresciuto nelle giovanili del Südtirol e da cinque gare sempre nella “distinta”. Per uno schieramento più prudente Sebastiani potrebbe invece puntare sul 19enne veneziano Niccolò Centazzo, arrivato a febbraio sempre da Vicenza. Fuori da gennaio per un grave infortunio Noah Mayr, proprietà Südtirol, che aveva segnato da centrocampista già 4 reti.

Dando un’occhiata al settore difensivo, tra i pali il 2002 Matteo Bucosse, in prestito dal Tolentino, nell’ultimo mese ha soffiato il posto al “titolare” di Silandro Julian Pircher (’02); a proteggerlo il fidato albanese di 27 anni Andi Kicaj, dalla stagione 2017-18 a Bolzano, e il 29enne Tine Kavcic, arrivato a gennaio dalla formazione slovena del NK Opatija; sulle fasce in difesa gli esterni solitamente sono i giovani Andrea Bussi, a destra, e Lukas Sinn, a sinistra: terzini “gemelli” perché coetanei (sono del 2003), entrambi cresciuti nella “cantera” del Südtirol e tutti e due praticamente sempre titolari in questa stagione. Un’alternativa spesso utilizzata in diversi ruoli della difesa è un altro ’03, Noa Hochkofler, spesso presente nel girone di andata, meno nel ritorno. Si è rivisto in campo nelle ultime due giornate anche l’ex di turno, il meranese 2002 Emil Grezzani, che però non ha mai trovato grande spazio nelle rotazioni di Sebastiani.

I PRECEDENTI

In Serie D Levico e Virtus Bolzano si sono incontrati finora 6 volte e il bilancio è chiaramente a favore degli altoatesini che si sono imposti 4 volte, lasciando punti ai gialloblù solo al “Lido Park” e solo nel mese di marzo! Nel 2019 quando fu Fabio Bertoldi a realizzare una delle sue tante reti da 3 punti; prima, nel 1917, quando un altro grande bomber gialloblù, Raffaele Baido, pareggiò quasi in extremis un incontro che, allora, era uno spareggio salvezza per entrambe. Oggi è solo il Levico a lottare per la permanenza in Serie D e, per centrare l’obiettivo, dovrà iniziare a raccogliere punti al “Righi” dove finora ha sempre perso, anche per riscattare la sconfitta immeritata (0-1, rete di Elis Kaptina) subita all’andata.

GLI APPUNTAMENTI

Altro avversario complicato per la Juniores nazionale che, dopo le nette sconfitte patite contro le prime della classe (Campodarsego ed Este) e la sosta di campionato, sabato 18 marzo, alle ore 15:30 sarà di scena a Belluno contro il Dolomiti Bellunesi per provare a riscattare lo 0-3 subito nella gara di andata.

Derby in terra altoatesina invece per la Prima squadra gialloblù: domenica 19 marzo, alle ore 14: 30 alla“Internorm Arena” (una volta era il “Righi”), giocherà un match molto delicato per provare a ripartire dopo tre sconfitte consecutive e mantenere vive le speranze di aggancio alla zona play-out.

Dirigerà l’incontro l’arbitro Sebastian Petrov, della sezione Aia di Roma1 (assistenti Paulo Ndoja e Enrico Rossetto, entrambi vicentini). Il fischietto romano ha esordito in Serie D l’8 settembre 2019 (Aglianese-Tuttocuoio 1-0) e domenica arbitrerà la sua 54esima gara; una anche con i bolzanini in campo: era il 13 febbraio di due anni fa, proprio contro l’avversario affrontato nell’ultimo turno dai biancoverdi, la Luparense. Finì 3-2 per i vicentini, con l’espulsione di Forti e un rigore realizzato da Florian per il 3-0 (una delle 11 espulsioni e uno dei 23 rigore assegnati in carriera) prima della rimonta solo sfiorata nel finale, con un autogol e la rete di Arnaldo Kaptina rimasto, assieme al fratello, a Kicaj e a Cremonini, uno dei “superstiti” del team bolzanino rispetto a quell’incontro. L’esperienza a Petrov non manca, speriamo che per una volta l’AIA ce lo mandi “buono”. Nel frattempo l’invito a tutti è sempre “Tutti allo stadio” e sosteniamo la squadra, tifando assieme FORZA LEVICO! Se non ora, quando?