Marco Bee è stato uno dei tre protagonisti ai quali il Comitato provinciale autonomo di Trento della FIGC-LND ha voluto assegnare un riconoscimento personale nel corso della manifestazione durante la quale sono state premiate le Società vincitrici, nelle diverse categorie, di quello che una volta si chiamava “premio disciplina”.
Tre, come detto, i PREMI FAIR PLAY individuali andati a personaggi che si sono distinti, nel corso dell’ultima stagione agonistica, per aver compiuto un gesto di particolare rilevanza dal punto di vista della correttezza e della lealtà sportiva.
Tra questi anche il l’allenatore della squadra gialloblù che ha partecipato al campionato Allievi Under 17, MARCO BEE, il cui gesto ha avuto un valore maggiore di qualsiasi vittoria. I baby gialloblù stavano affrontando, in una gara del girone di qualificazione alla fase finale Elite, il Borgo (che poi vincerà il raggruppamento sul filo di lana) avanti per 1-0, ma rimasto in dieci per l’espulsione del suo giocatore di maggior talento a causa di un fallo punito troppo pesantemente dall’arbitro; almeno secondo il tecnico di Lamon che, dopo un breve conciliabolo con la giacchetta nera, riuscì a far derubricare il cartellino da “rosso” a “giallo”.
Nel ricevere l’ambito riconoscimento Marco ha spiegato le motivazioni del suo gesto: “Io sono fatto così – ha ammesso candidamente – non mi pareva corretto sfruttare una superiorità numerica che non mi pareva corretta; e poi il giocatore espulso mi faceva tenerezza…”. E l’arbitro: “Era sorpreso di poter parlare con un dirigente che gli veniva incontro. Credo che si sia trattato di un bel momento anche per lui perché ora dirigerà con maggior serenità perché ha potuto capire che ci si può fidare degli adulti in campo”. Almeno di Marco Bee e del suo fair play.